18.11.11

scritto a voce alta

Svegliarsi prestissimo e uscire di casa quando ancora la città dorme. Vedere gli occhi pieni di sonno dei passanti, alle sei del mattino.
Svegliarsi tardi e accorgersi che è quasi ora di pranzo.
Quattro birre con gli amici. Quattro chiacchiere con gli amici e la birra.  
Cantare in macchina a squarciagola, che tanto nessuno ti sente.
Dimenticarsi il cellulare acceso di notte e svegliarsi di soprassalto perché ti è arrivato un messaggio e leggere un sms con scritto solo: “il suo credito sta per terminare...?”
L’odore di shampoo nei capelli degli amici che ti salutano.
i profumi appena percettibili che ti ricordano qualcosa di infinitamente bello, che non riesci ad identificare.
Trovare su Wikipedia la definizione che cercavi.
Guardare le donne mentre si struccano.
le tette.
le persone che ti guardano male mentre passi. gli amici che ridono quando fai una battuta. La donna che ti bacia delicatamente.
la donna che fa l’amore con te.
il bowling.
le biciclette con i freni perennemente scarsi.
il cinema. il telefono che squilla proprio mentre ti siedi sul cesso e il cellulare e’ sul divano.
Telefonare a qualcuno mentre stai cagando.
Rispondere “sto pensando” se ti domandano intanto “che fai?”.
Leggere Charles Bukowski, “la pioggia nel pineto” e l’ultimo libro che mio zio mi ha regalato.
gli audiolibri per addormentarsi.
la pioggia contro i vetri della macchina. la pioggia sulle finestre di casa mia. Vedere il mio quartiere che si illumina con i fulmini. Stare in vestaglia e pantofole per tutto il giorno, quando fuori piove.
Pensare alla nonna che ti guarda dall’alto.
L’ultimo cd degli Eels.
Stare in costume da bagno ed espadrillas per tutto il giorno, quando fuori è agosto.
il mare della Sardegna.
Rispondere “sì”.
Rispondere “non lo so”.
la T. 
il lo la i gli le un uno una.
Andare al Vernissage solo per darsi delle arie.
Entrare nei negozi di musica e chiedere gli album di cantanti improbabili. Vedere le facce dei commessi dei negozi di musica dopo che hai chiesto l’ultimo cd dei “non so chi”.
la pasta della Pasqua che poi ritrovi da Giorgio. le cotolette che fanno solo dai Regaz. la zuppa inglese.
la spremuta al mattino fatta con le arance dell’emigrante siciliano a casa dei tuoi.
Aprire la finestra per fare uscire un insetto.
la Moonlight Sonata di Beethoven.
Arancia Meccanica.
Redemption Song di Bob Marley.
la chitarra di Ben Harper.
la voce di Nina Simone.
la tranquillita’ di Norah Jones.
la fattanza di Janis Joplin.
la Montagnola e una vasca in centro.
Due calici e a volte anche tre di Falanghina tutte le sere .
la moda, le tendenze, ma quali tendenze, ma vaccagare chi lo dice.
Girare i mercatini e comprare cose appartenute un tempo a chissa’ chi.
i film di Quentin Tarantino , dei fratelli Coen e quelli di Salvatores.
Jack Nicholson e McMurphy. il tappeto del "Drugo" Lebowski.
Oh Di Caprio non sbaglia un film. Anche se Luca Carboni cantava che Dustin Hoffman non sbaglia un film.
Imitare la voce di Gollum e “il mio tessssoooro”.
la r i v i e r a romagnola , Chia e le isole greche.
Bologna, Venezia e Parigi.
gli italiani, una faccia una razza.
Sentire parlare le persone anziane in dialetto. Cercare di capire il più possibile, e non solo il dialetto.
la maiuscola dopo un punto non mi va.
il ricordo di tua madre che ti parla dalla cucina e tu che non l’ascolti.
Partire senza sapere dove andare e arrivarci per davvero.
Dare un give me five a ‘Hey Man’ , il senegalese che veglia fuori dall’Esselunga che vende i fazzoletti.
Camminare per strada immerso nei tuoi pensieri e dimenticarti di tutto e ricordarti di tutto. Rispondere ciao anziché buongiorno e buongiorno anziché buonasera, perché eri sovrappensiero.
Segnare un gol di tacco nella partitella con gli amici, fra le gambe del portiere. Giocare una partita di calcetto senza strapparsi o dire : Minchia non reggo piu’ di 30 minuti.
Dire “non vedo l’ora”. Dire “in senso lato”. Dire “ se fosse per me”.
Innamorarsi.
Ma anche no. E altre cose del genere.